(sottotitolo: “piovono orsi”)
Che bello, la vacanza romana alle spalle ha lasciato uno strascico positivo, il solito tipo di “rendita” che mi permette di andare avanti un po’. Posso dire che Roma è tornata “magica” per quel clima che si respira e per quello che (mi) regala.
Colori, profumi. Subito ricordo uno splendido tramonto, seduto insieme a Luca e Gustav su una panchina dei giardini di Piazza Vittorio e la luce del sole delle 20:15, metteva in risalto la sagoma nera del campanile di una chiesa, rendendo l’atmosfera incredibile. Ma anche la visione notturna del Colosseo con la luna piena che faceva capolino in uno degli archi. Oppure quel colore caldo, indefinito di una domenica pomeriggio alle 16:00, in via San Martino ai Monti, accarezzati (io ed il mio amico Sasha) da una brezza rinfrancante ed immersi nei colori dei piatti romani.
Ma anche il colore del MotoBistrò: una colonna rossa che rendeva il luogo carico di una forza sensuale fatta di musica ed amicizia e dove ho potuto godere ascoltando una versione reggae di “Somewhere over the Rainbown”, un’altra meravigliosa versione di “Back to Black” ma dove ho pure cantato “E la luna bussò” e mi sono ritrovato a reclamare sul palco e presentare anche Andrea (con la sua versione di “Hotel California” compagna di ricordi anche di un vecchio viaggio in Nepal con sosta in India, solo per una notte)
Il sentirsi dire in un bar che non servono birra ed alcolici ed allora, quella Coca Cola presa ha un gusto ancora più buono soprattutto perché davanti a me c’era un carissimo amico, Antonio, che riesce sempre a trovare un po’ di tempo per vederci (ormai è la quarta volta) e grazie solamente a cosa dice e come lo dice mi fa stare bene.
E’ stata la vacanza delle persone “saltate” (Graziano, Angelo più il “solito”) ma, credo forse per la prima volta, sono sempre riuscito a riprendermi in tempo… Questa volta sono andato perfino al cinema, per la prima volta da solo, a Roma. Quindi anche la vacanza delle novità.
Quante cose nuove: un microfono in mano, il cinema a Roma, l’uso dell’Ipad (io!!!!) per vedere le strade, un giro in macchina notturno (che forse forse mi era capitato solo un’altra volta), essere stato vicino ad una persona in un “suo” momento importante e che di riflesso è diventato impostante anche per me, girare in “libertà” senza musei o mostre…
E poi l’incontro con gli amici nuovi, quelli che magari hanno chattato con me su facebook ma che non avevo mai visto. Momenti davvero intensi.
Ma c’è stata pure una caccia al tesoro (ed il tesoro l’ho trovato), le foto di Banksy lavorate da un fotografo, una sorpresa inaspettata ma anche una sfumatura di giallo (mentre stavo chattando non so con chi ed aver risposto male ad alcune insistenze, mi arriva questo messaggio “…è per quello che stai messaggiando stando all’angolo della via…” e mi sono sentito vulnerabile, un po’ come nei libri di Lucarelli in cui una frase, un particolare fuori posto ti mette a soqquadro, tanto che alla fine ho deciso che non sarei andato a bere una birra per paura di essere seguito…).
Ma prima che me ne dimentichi, un momento in cui ho avuto i brividi, la pelle d’oca! E’ stato domenica, verso le 15, tornando dalla Feltrinelli di Largo di Torre Argentina, in via del Plebiscito, mentre Neils cantava “the man i love”. Ma anche la sera prima, alla fermata Colosseo della metro B, quando ci siamo salutati e mi ha chiesto “ma qui non ci si saluta così” ed io “noi si!” e il nostro casto bacio ha completamente fatto sparire tutta quella marea di persone che in quel momento erano attorno a noi.
Si, ho incontrato anche dei nuovi amici, quelli di Path, Facebook e rivisto di vecchi.
E tutti mi hanno dato qualcosa. Nel bene o nel non bene, da ricordare comunque.
Che altro raccontare? Inizia quella sensazione di stare, anzi essere a casa. Al Trinity al secondo giorno di pranzo mi chiedono se vado al “solito posto”, Omar mi abbraccia, offre ospitalità a me e ai miei commensali, al MotoBistrò sembrava d’esserci stato da sempre.
Non so, non è un fatto ben specifico ma una sensazione, come quando sono andato a salutare Carlos e alla sera sono stato a mangiare in una pizzeria lì vicino, dove già ero stato con lui ed altre persone.
Sono stato fermato diverse volte per dare delle… indicazioni stradali: due volte la strada per Termini, una per la Chiesa di san Clemente, una per Santa Maria Maggiore, come fossi un locale… Non so, è la somma di tutto che ha reso positiva questa vacanza.
Bene, ora… quando si torna?
giannolo, 01.07.2013
da leggere mangiando un muffin rainbow, fra un saltimbocca ed una pasta alla norcina