Ciao a tutti gli amici “civici”. Facciamo un gioco? Ecco le regole: si legge un libro e mentre lo si legge si pensa ad una ideale colonna sonora (canzoni a scelta) e ad un film, per atmosfere e altro che in quel momento, quella determinata scena del libro, ti rimanda. E’ un modo un po’ diverso per recensire un romanzo o dei racconti e alla fine credo che questi abbinamenti (immagino diversi da persona a persona) rendano come recensione personale e facciano capire aspetti diversi della stessa scena.
La mia sfida parte con i tre libri per l’estate che ho scelto, bello sarebbe poi riuscire a parlare con gli autori per vedere se sono d’accordo o meno o per vedere loro stessi cosa avrebbero scelto a livello di musica o di immagini. Anzi, coinvolgiamo in questo “gioco” il primo autore, con una serie di domande che saranno uguali per i tre autori.
I tre libri sono: “E’ semplicemente amore” di Max Bosso, “L’ultima onda del lago” di Stefano Paolo Giussani e “Non passare per il sangue” di Eduardo Savarese. Due dei tre libri mi sono stati consigliati da amici: quello di Savarese mi è stato indicato come “il più bel libro del 2012” da un amico super lettore, quello di Giussani da un altro amico che ha avuto pure il piacere di presentare lui ed il libro e il primo… grazie ad un tam tam virtuale quanto efficace.
Il libro di Max Bosso è il primo che ho finito ed eccomi con quella copertina accattivante davanti e nella testa un bel contenuto “variegato”: immagini, musica e film. Ma come fare a dire e non parlare del libro, per lasciare la scoperta a chi legge? Ci provo.
Torino: “Profondo Rosso” (più come immagini di palazzi anni ’70 che come colonna sonora), Sardegna: un po’ “Laguna Blu” (più come scenari che come musica e storia) ed un po’ “Io non ho paura” (come luoghi assolati e fotografia) ma con sottofondo la musica degli “XX” per la parte solare e marina e “Kid A” per il resto, la notturna…
Trovare invece un film o un disco per tutto il libro mi risulta più difficile, ecco, forse un disco di Yann Tiersen, un po’ ingenuo, un po’ divertente, a tratti malinconico, quindi non solo la colonna sonora di “Il favoloso mondo di Amélie” ma anche gli altri suoi lavori. E a ben pensare anche l’ambiente stesso di Tiersen si ritrova in paesaggi dove grotte e cave esistono anche se in modo diametralmente opposto visto che in “E’ semplicemente Amore” siamo sotto il sole ed il caldo della Sardegna.
Le prime domande non possono che essere quelle legate alle suggestioni visive e sonore… per passare a delle curiosità da lettore. Partiamo con le nostre domande e a rispondere è Max Bosso.
Ciao Max e benvenuto su Civico 53, sei il primo di questa serie di scrittori, quelli di “un libro per l’estate” 🙂 Viste le mie sensazioni leggendo il libro, la palla ora passa a te e partiamo subito con quella che rappresenta per te la colonna sonora ideale per il tuo libro…
Eccomi caro Gianni, ci ho pensato e alla fine ho capito che la colonna sonora ideale della parte del romanzo ambientata a Torino è Wicked Little Town, una canzone cantata da Hedwig and the Angry nel film Hedwig, la diva con qualcosa in più. Hedwig è considerato da alcuni un cult del cinema gay. Per me è un film splendido e punto. Ma capisco che qualcuno trovi più comodo dire gay invece di splendido. “Cerco nel tuo sguardo informazioni sul mio destino”, dice Hedwig all’uomo di cui è follemente innamorata: una frase che non ho più dimenticato.
Per la parte del romanzo ambientata in Sardegna, invece, mi vengono in mente alcune partiture del pianista Michael Nyman, il compositore della colonna sonora di Lezioni di piano. Sfido chiunque a sostenere di non avere mai sentito un brivido corrergli lungo la schiena durante l’ascolto di quel turbinio matto di note e accordi. È quel genere di brividi che aspiro a provocare io, un giorno, con la scrittura.
Quali sono i film dalle cui scene si possono trovare legami con le pagine del libro? Oppure a cosa hai pensato o cosa ti hanno fatto ricordare, una volta scritte?
I film dalle cui scene si possono trarre immagini adatte al libro… Per esempio Presque rien, capolavoro di Sébastien Lifshitz, ma anche Lezioni di piano, come già detto, e poi, più di tutti Il signore delle mosche. Quello diretto Harry Hook nel 1990, però, non The beach, che è un rifacimento triste.
A me incuriosisce sempre la copertina. La scelta della copertina è sempre una cosa che alla fine influisce, senza dubbio, attira, ammalia ma a volte delude o ti fa butta in un mondo che scopri essere diverso da quello che pensavi.
Vedendo le tre copertine, ad es. quella del libro di Max Bosso ti da già degli indizi precisi sulla storia. Molto meno le altre due (quella un po’ “comica” per il libro di Giussani, come fosse il disegno di un bambino e quella drammatica, per quella figura e il rosso del papavero (ferita? Sangue? Cuore?) di Savarese) che lasciano un po’ di mistero. In che modo hai contribuito alla scelta della copertina? Questa può anche essere imposta, avere dei vincoli, oppure la scelta finale spetta a te?
La copertina. Questo è il mio primo romanzo, quindi non so dirti come funzioni di solito con gli editori. A me, a suo tempo, era stato richiesto di avanzare qualche idea. Io ho proposto il quadro di un amico milanese, un pittore emergente. Il quadro si chiama La ragione persuade l’amore e rappresenta due figure maschili in primo piano e, sullo sfondo, un paesaggio edenico. Mi sembrava perfetto, ma all’editore non è piaciuto. Così ha elaborato lui una copertina e quando me l’ha mostrata, ho detto subito sì, perché l’ho trovata tenera, elegante, posata. Mi ha convinto totalmente.
Due dei tre libri sono opere prime. Molte, le difficoltà trovate? Ma soprattutto il difficile compito della distribuzione essendo le loro, case editrici non così “potenti”… com’è stato affrontato? Discorso che magari riguarda poi la seconda ristampa oppure le presentazioni visto che molto spesso è il passa parola quello che fa conoscere un libro. Quali difficoltà (se ce ne sono state) e come le hai affrontate?
Distribuzione. Anordest è una casa editrice di media grandezza. È coraggiosa, a volte sfrontata, forse persino aggressiva. Anordest punta moltissimo sulla collaborazione degli autori nel processo di distribuzione. Sotto quest’aspetto, io cammino con molta prudenza: tanto per iniziare ho deciso di non apparire. Di non legare il mio volto al romanzo, perché sono convinto che l’immagine dello scrittore finisca per influenzare il lettore e in qualche modo distolga l’attenzione del pubblico dall’opera. Ovviamente vado volentieri alle presentazioni e spero di poter essere invitato anche al Gallo lettore, ma non mi piace che la mia faccia appaia sulla pagina ufficiale di Facebook (che è la più grande e importante vetrina di È semplicemente amore), né tantomeno sui giornali. Questo in parte preclude la possibilità di raggiungere una certa parte di pubblico, ma è un rischio che voglio correre. E dati i risultati di cui dispongo a meno di un mese dall’uscita del romanzo, è una scelta di cui non mi pento.
L’ultima domanda riguarda un po’ i gusti musicali o cinematografici e le letture, tanto da chiederti di fare 3 nomi riguardo 3 film, 3 libri e 3 cd che hanno lasciato un segno (positivo).
3 Libri preferiti: Variano sempre. Comunque diciamo: Lolita, di Nabokov, Il giorno del giudizio, di Satta, Pastorale americana, di Roth.
3 Film preferiti: Roma, di Fellini, L’amore, di Rossellini, Magnolia, di Paul Thomas Anderson.
3 Cd preferiti: tutti degli anni ’90!! Mellon Collie and Infinite Sadness, degli Smashing Punmpkins; Ten, dei Pearl Jam; Antony and the Johnsons, di Antony and the Johnsons.
Bene, finito con l’interrogatorio, ora la palla passa ai “civici” e alla lettura. Per quanto mi riguarda tornerò su Civico alla fine della lettura del libro di Giussani (ho già in mente una canzone…) e poi ancora per quello di Savarese.
Ma intanto vediamo come le risposte di Max Bosso sono state ragionate, specifiche, dettagliate, mettendo in evidenza lo spirito del gioco, le diverse percezioni di un libro, una frase, un’immagine. Diverse da persona a persona e quindi pronte per essere “provate” anche voi. Giocate quindi mettendo le vostre di sensazioni o anche suggerendo altri libri per farli diventare, tutti, i nostri “libri per l’estate”.
Bene, buona lettura intanto di questo “E’ semplicemente Amore” e alla prossima 🙂 E chissà che Max non venga a presentarci il libro nella seconda edizione de “Il Gallo Lettore” 🙂
giannolo, 03.06.2013
da leggere: beh, con il libro, una bibita fresca e come la colonna sonora… beh, avete già dei suggerimenti..