Chi l’avrebbe mai immaginato, conoscendomi, di avere nostalgia del mare e di Senigallia? Non ci credo nemmeno io, questo è il bello, ma è così.
I due anni passati durante la settimana che ci fa entrare nella stagione dell’Estate si vede che sono entrati sottopelle e ci sono rimasti, hanno dato frutti. Inaspettati e piacevoli.
I giri in bici per la città, fra una via pedonale ed i sottopassi, la sosta da Mancinelli per la focaccia (come farò quest’anno, senza?), l’accoglienza dei fratelli del Bagno Nella, depositare le bici, usare i lucchetti, cercare un posto che al ritorno non ci faccia scottare troppo il sedere, stendere il telo, la crema solare (abbondante), il riposo (anche se magari sei sveglio da un’ora), la colazione al bar con un cappuccino e bombolone, come bimbi, vedere la spiaggia che si anima di neo mamme, passeggini, anziani e solo nel fine settimana di giovani che alla fine si danno appuntamento al fine settimana successivo.
E ancora, gli acquisti alla Conad sotto casa, il giardinetto, deserto il primo anno e sempre pieno di gente il secondo, la pasta con il tonno, RTL alla tele come colonna sonora ideale, i nostri aperitivi fatti di patatine, nuvole di patate, pizza al taglio, una birra, gli asciugami stesi per far scendere la sabbia, la doccia post mare e la crema (by Giorgio) come doposole, la pelle che si arrossa ogni giorno di più, i look per la sera e la cena, almeno una volta, in riva al mare…
La zanzara che senti appena spento la luce, la sabbia nel piatto della doccia, il preparare la tavola, sparecchiare, spazzare, il caffè pronto con il suo profumo, la differenziata, il check in prima di uscire, le bici in garage, la ricerca di un gelato buono, la festa della musica con complessi in ogni angolo, la tappa al pub irlandese, un pezzo di… pizzica e taranta, il negozietto sull’angolo ma anche le Lampe Bergere, la Ubik, il dissetante bicchiere d’acqua fresca post spiaggia e la creazione di insalate per pranzo ma anche di stuzzichini per l’happy hour
L’ora esatta in spiaggia e l’inizio della pubblicità locale, alle 11:00, i colori stupendi degli ombrelloni al vento, tutti rigorosamente a righe e quello del mare e della sabbia dopo le 18/18:30, la pelle che tira appena ti rimetti la maglietta, il rossore che esce e la crema che lenisce, il giro di persone, giovani, anziani, coppie, adolescenti, nonni e nipoti, locali e turisti… e poi, costumi, canotte, parei, sandali, ciabatte, camicie aderenti per la sera, tacchi, bermuda, abiti che svolazzano al vento, trucco che rende più abbronzati o fa risaltare anche solo il primo giorno di mare, enoteche, centro storico, la Rotonda sul Mare (sempre chiusa)…
Gli aquiloni e i venditori, le massaggiatrici e i… voti, la sagoma dell’hotel Regina, segno del tempo che fu in mezzo a tutti gli altri che segnano la lunghezza della passeggiata mattutina, il brivido della prima volta che metti i piedi in acqua e quelli del primo bagno, la pigrizia per entrare e alla fine, quella per uscire…
Di indescrivibile il clima, gli odori, anche quella di un ritorno i bici alle 12, sotto il sole, con quel pezzo di senso unico e la certezza, nelle strade, come fossero le strade sempre percorse..
Ma è anche vero che il prossimo anno, tutti questi odori, sensazioni, momenti saranno vissuti con la stessa, anzi, doppia intensità .
Intanto una cosa è (quasi) certa. Se fossimo andati anche quest’anno nella settimana con dentro il 21 giugno, avremmo beccato ancora una settimana di sole e caldo, ideale per il mare. Sappiamo già quando andare la prossima volta
giannolo, 17.06.2013
da leggere con il profumo della crema solare, il chiacchiericcio delle vicine di ombrellone e una bibita fresca (chinotto?)