Incredibile: sono tornato una settimana fa da Parigi e sembra già un secolo che non rivedo la “mia” città. Si, perchè li ci sto davvero bene. Il motivo? Non so. Sono stato in parecchie città europee, in qualcuna ci sono pure tornato ma non è mai scattato quella sensazione del “sentirsi a casa” come capita lì. Ok, ci vado da turista o meglio, ormai solo per puro piacere, che è poi quello di girare per le vie, mangiare tardi o presto perchè lì, il tempo è relativo (si, ok, ok perchè non devo lavorare!!), ma il restare sorpresi sempre per qualcosa succede ogni volta. Da 27/28 volte 🙂
Quest’anno, le cose cambiate, sono state davvero molte. Già lo scorso anno ad es. un bar (le Central, storico) si era trasformato nell’ennesimo negozio di gioielli ed un gioiellino di negozio com’era “13 à table” aveva chiuso i battenti per riaprire quest’anno come un Monop, come se non ce ne fossero in giro 🙂
Ma quest’anno… Help!
La patisserie, regina nello sfornare le Galette du Roi (il dolce di frangipane con dentro una sorpresa e che vendono solo per l’Epifania con tanto di corona luccicante da mettere in testa al fortunato che trova la “feve”, la sorpresa (e che, nello stesso tempo, non si spacca i denti, visto che è nascosta nell’impasto) ha chiuso. Eravamo ormai clienti fissi (“ah, les italiens… ca va? oui, a l’annèe prochiane…”) e lì, c’è stato veramente un senso di disorientamento. Al suo posto, abbigliamento : ( Oppfff
Seconda tappa al Virgin Megastore, sotto al Carrousel del Louvre: chiuso! Ed intanto iniziavo a pensare ad un complotto, dato che Delaveine non era più così economico come un tempo (per lo street wear), che “Spaghetti bar” si era trasformato in un locale molto meno allegro e solare, tal “Who’s” (pollice verso!!). Ma anche “Le paradis du fruits” vicino a “Le moderne” è stato smantellato : (
Oddio, l’anno bisesto, l’anno dei Maya, i cambiamenti di Parigi… Help again : )
Ci sono state però delle piacevoli novità: usare il 96 (Porte des Lilas – Montparnasse) e, sembra strano, godere di mostre. Si, c’era quella di Diane Airbus e quella di Munch ma come dimenticare quella sulla Danza (fino al 23.04) coinvolgente anche se della danza non te ne frega nulla? O quella dell’artista giapponese che partendo da disegni fatti di “punti” è arrivata ad installazioni dove tu stesso fai parte dell’opera?
E ci sono stati i punti fermi (almeno per ora): la colazione alternata o da Starbuck (nuovo logo), a “Le Moderne” (un bistrot… mamma, se ci penso…) o da Columbus (perchè i muffins che fanno lì…), una tappa al Petit Fer de Cheval, il Croque Monsieur o il Croque Tomate a l’Open Cafè, la carne (o meglio soprattutto per le patate al gratin) da Hyppopotamus (alla Bastiglia), il fish and chips in un pub lì vicino… in casa, radio Nostalgie oppure radio Nova, aver ritrovato Stèphane, un amico bretone, il giro a “les mots à la bouche”…
Le sorprese? Aver incontrato Gregory (un amico che sentivo da un anno via chat) che ci ha fatto da guida tanto da aver visto St. Eustache (c’è pure un Ru bens, dentro) e parlato di Caterina de Medici, Nostradamus e della Tour St. Jacques; aver visitato al 69, rue des Archives la sede di un negozio di profumi tutti sublimi (ed aver fatto acquisti), il pranzo di ritorno preso al Daily Monop (fresco e bio), l’essere più “sciolti” con il francese… Oh la la!
La cosa più bella però? Essere e sentirsi LIBERI!!!!!!!!!