Da una discussione in chat con un amico è uscito questo suo modo di vedere le cose che mi ha colpito molto. Eccolo per tutti, per sapere cosa ne pensate…
E’ un blogger (e non come dicono in “Contagion” dove viene detto, con una punta di astio, “ti ricordo che sei un blogger, non un giornalista…” ah, l’invidia)
Se vi interessa alla prossima altre notizia su questo boy e sul suo blog…
“…Comunque nel mio caso la vita era come un acquario vuoto ed ero alla disperata ricerca del pesce più bello da metterci dentro. Un solo pesce. Vivevo per quello, morivo per quello e cercavo solo quello.- La ricerca era come una linea sinusoidale, con continui e brevissimi alti di felicità e poi crolli e bassi terribili.- Poi ho capito che forse non dovevo cercare solo il pesce magnifico. Avrei rischiato di avere come vita un acquario spoglio se il pesce non fosse mai arrivato, se non l’avessi mai trovato. Allora ho cominciato a sistemare l’acquario.- Ci ho messo la sabbia (gli interessi), le conchiglie (lo sport), le anforine finte (il lavoro), il sistema di ossigenazione (la spiritualità) e qualche pesciolino simpatico e piacevole da frequentare (gli amici). Alla fine il mio acquario-vita era diventato bello e potevo passare le giornate a guardarlo sereno. Certo mancava ancora il pesce bellissimo, ma comunque ero contento del mio acquario perché era funzionale, vivo, decorato e in quelle condizioni era sicuramente più invitante, più interessante e più accogliente per poter accogliere un pesce meraviglioso. Proprio quell’esemplare chimera che era il massimo che potessi desiderare e che sicuramente mal volentieri e con scarsissime possibilità sarebbe venuto a nuotare nella mia arida boccia vuota di prima.
Aggiungo alla conversazione: la vita non dura un cazzo ma non per questo non ha valore. Posso anche passarla sulla cima di un eremo a meditare ed è cosa bella se è quello che voglio e sono consapevole di stare a meditare, ma non posso buttarla via nel nulla, nell’odio, nel rinfacciare diritti che poi non ho, perché in questi casi in realtà non sono consapevole di quello che sto facendo. Credo di buttare via la vita facendo pesare il mio dolore all’altro, come ripicca, ma magari all’altro non frega nulla e alla fine mi brucio da solo.
La vita non dura un cazzo ma potrei essere l’uomo più felice del mondo perché, anche un solo giorno, mi sono alzato, sono stato consapevole di tutta la mia giornata, di quello che ho, di quello che mi circonda, fosse anche una semplice passeggiata lungo un fiume.
Proprio così, anche nel fare un solo giorno le cose apparentemente più banali mi posso rendere conto che io posso, qualcuno non può perché per sua sfortuna non ha i mezzi fisici, la quasi totalità delle persone pure perché è distratta dalle proprie ansie e preoccupazioni….”
tags: vita, acquario, pesci, blogger,
da leggere… beh, in due in modo da poterne parlare