Ebbene sì, lo confesso: mi piacciono i romanzi di Dan Brown.
Ok, mi rendo conto che non sono capolavori (anche se di veramente tali se ne vedono comunque pochi in giro), però i suoi libri mi appassionano. Sono intriganti e molto, molto coinvolgenti. Dalla prima pagina, anche se, lo ammetto, non necessariamente fino all’ultima…
Dopo “Il Codice Da Vinci” (inizio folgorante, deludente nella parte finale), “Angeli e Demoni” (enigmatico e più “nostrano”), “Il simbolo perduto” (adrenalinico), mi sono concesso “Crypto” (uno dei tanti, graditi, doni di giannolo).
Mi è piaciuto, direi che forse è il mio preferito. Almeno finora, mi aspetta ancora “La verità del ghiaccio”. Certo, l’impianto base è immancabilmente lo stesso, ma anche questo mi affascina in Dan Brown: riuscire, usando sempre lo stesso stampo (o quasi) a tirare fuori ogni volta una storia diversa. Anche questo è talento, no?
L’idea è sempre quella: l’eroe di turno conduce una vita tranquilla. E’ bravissimo nel suo campo, un vero luminare, però non se la tira. Una mattina si sveglia e si illude che la giornata scorrerà regolarmente come tutte le altre. Errore! Il disastro è imminente, il mondo rischia grosso e, guarda caso, solo lui può salvarlo. Ma alla svelta però, la catastrofe non aspetta!
In “Crypto” Robert Langdon non è stato ancora precettato e gli eroi sono addirittura due, una bella coppia di innamorati. Che teneri… Anche se la vera protagonista è lei, Susan Fletcher. Fantastica. Devo fare un’altra confessione: mi piacciono le donne… forti. Ma solo nella fiction, sia ben chiaro! 😉
Questa volta il rischio è informatico, ma la posta in gioco è sempre planetaria. Tra codici da decifrare e super-computer, riusciranno i nostri eroi a garantirci un domani tranquillo? C’è solo un modo per scoprirlo…
Consigliato a: chi ama la suspance, gli enigmi e i colpi di scena.
Bene in: treno, aereo, vacanza bagnata o sala d’attesa (ma non dal dentista: l’ansia non aiuta a seguire il filo dell’intricata matassa).
Voto: 8
c.